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NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO

Nuove imprese a tasso zero, è un bando di Invitalia che mia a sostenere la creazione e l’avvio di micro o piccole imprese (startup) da parte di donne e giovani under 36

BENEFICIARI

Il bando “nuove imprese a tasso zero” si rivolge a imprese costituite prevalentemente da giovani under 36 e donne senza limite di età che si trovano nel territorio italiano.

Requisiti

  • imprese costituite in forma societaria da non oltre 12 mesi rispetto alla data di partecipazione al bando
  • anche le persone fisiche – giovani under 36 e donne – possono richiedere l’agevolazione purché poi costituiscano la società entro 45 gg dalla concessione del finanziamento
L’AGEVOLAZIONE

Con una dotazione finanziaria di 150.000.000 di euro, l’incentivo consiste in un finanziamento a tasso zero per progetti imprenditoriali la cui spesa può arrivare fino a 1.500.000 di euro, per un importo fino al 75% delle spese ammissibili e fino a 1.125.000 di euro. Per il restante 25% si prevede il cofinanziamento da parte dell’impresa tramite finanziamenti bancari o risorse proprie.

PROGETTI FINANZIABILI

La misura finanzia attività per la:

  • produzione di beni per il settore industriale, artigianale e della trasformazione di prodotti agricoli
  • fornitura di servizi alle persone e imprese
  • commercio di servizi e beni
  • turismo
  • iniziative imprenditoriali giovanili di particolare rilevanza, come quelli relativi all’innovazione sociale e al settore turistico-culturale

Spese ammissibili: spese per opere murarie nel limite del 40%, o 70% per progetti nel settore del turismo-culturale; macchinari, impianti, attrezzature; licenze, brevetti e marchi; servizi ICT; formazione; consulenze; programmi informatici.

Se dopo questa breve lettura volessi saperne di più e avviare la tua attività, siamo pronti ad assisterti nella predisposizione del business plan, e di tutta la documentazione necessaria per la presentazione del progetto

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RESTO AL SUD

Con la legge di Bilancio 2021 Resto al Sud è stato ulteriormente ampliato permettendo la possibilità di parteciparvi a tutti i soggetti fino a 55 anni, compresi i professionisti.

Le richieste di agevolazioni alla misura Resto al Sud nasce per i soggetti fino a 35 anni, ampliati con la legge di Bilancio ai soggetti di età’ compresa tra i 18 e i 45 anni, ma la con la legge di Bilancio 2021 di recente approvazione l’età anagrafica viene ampliata a 55 anni

GLi ulteriori requisiti necessari per poter partecipare al bando sono:

  • essere  residenti in una delle seguenti regioni:
  • Abruzzo,
  • Basilicata,
  • Calabria,
  • Campania,
  • Molise,
  • Puglia,
  • Sardegna,
  • Sicilia,
  • Lazio,
  • Marche
  • Umbria;
  • Trasferire la residenza nelle suddette regioni dopo la comunicazione di esito positivo;
  • Non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • Non essere già titolari di altra attività di impresa in esercizio.
  • Solo per i professionisti titolari di Partita IVA (introdotti con la legge di bilancio 2020), non risultare titolari di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Possono inoltre presentare richiesta di finanziamento Resto al Sud le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

Partecipando al bando Resto al Sud di Invitalia è possibile avviare iniziative imprenditoriali per:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo.
  • professionisti

Attività escluse dal finanziamento Resto al Sud

Attenzione però! Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio.

 

Resto al Sud finanzia l’avvio di progetti imprenditoriali con un programma di spesa di massimo 60 mila euro per il singolo soggetto richiedente. Nel caso di più soggetti, l’importo massimo del finanziamento è pari a 50 mila euro per ciascun soggetto richiedente fino ad un ammontare massimo complessivo di 200.000 euro.

ll finanziamento, a copertura del 100% delle spese ammissibili, è cosi’ articolato:

  • 50% erogato come finanziamento a fondo perduto
  • Il restante 50% come finanziamento bancario, del 65%, concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.

Il finanziamento bancario dovrà essere restituito in 8 anni e beneficia di un contributo in conto interessi che copre integralmente gli interessi del finanziamento.

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni del bando Reso al Sud le spese sostenute dal soggetto beneficiario relative all’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:

  • Spese di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili – massimo 30% del programma di spesa;
  • Investimento in macchinari, impianti ed attrezzature nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie,
  • spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa (affitti, utenze);
  • spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.

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MISE. Microcredito. Finanziamento a tasso agevolato fino a € 25.000

L’intervento del Fondo mediante la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di microcredito ha lo scopo di sostenere l’avvio e lo sviluppo della microimprenditorialità favorendone l’accesso alle fonti finanziarie.

Soggetti beneficiari I soggetti beneficiari che possono ottenere la garanzia sono esclusivamente le imprese già costituite o i professionisti già titolari di partita IVA, in entrambi i casi da non più di 5 anni. Professionisti e imprese non possono avere più di 5 dipendenti, ovvero 10 nel caso di Società di persone, SRL semplificate, cooperative. Ulteriori limitazioni riguardano l’attivo patrimoniale (massimo 300.000 €), i ricavi lordi (fino a 200.000 €) e livello di indebitamento (non superiore a 100.000 €).

Per essere ammissibili al Fondo i professionisti, inoltre, devono essere iscritti agli ordini professionali o aderire alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 4/2013. Professionisti e imprese devono operare nei settori ammissibili in base alle Disposizioni operative del Fondo. Tipologia di spese ammissibili Sono ammissibili alla garanzia del Fondo i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi direttamente connessi all’attività svolta (compreso il pagamento dei canoni del leasing, il microleasing finanziario e il pagamento delle spese connesse alla sottoscrizione di polizze assicurative), al pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti o soci lavoratori e al sostenimento dei costi per corsi di formazione. Entità e forma dell’agevolazione I finanziamenti possono avere una durata massima di 7 anni, non possono essere assistiti da garanzie reali e non possono eccedere il limite di €25.000 per ciascun beneficiario. Tale limite può essere aumentato di €10.000 qualora il finanziamento preveda l’erogazione frazionata, subordinando i versamenti al pagamento puntuale di almeno le ultime sei rate pregresse e al raggiungimento di risultati intermedi stabiliti dal contratto. E’ possibile concedere allo stesso soggetto un nuovo finanziamento per un ammontare, che sommato al debito residuo di altre operazioni di microcredito, non superi il limite di 25.000 € o, nei casi previsti, di 35.000 €.

Scadenza L’intervento del Fondo sulle operazioni di microcredito è disponibile fino ad esaurimento fondi

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Resto al Sud, incentivi per under 45 nel Mezzogiorno

Si chiama “Resto al Sud”, la nuova misura che è gestita da Invitalia per incentivare i giovani all’avvio di attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno.

La presente misura, si pone l’obiettivo di promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, da parte di giovani imprenditori.

Sono finanziati i progetti imprenditoriali relativi alla produzione di beni e servizi nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacultura, ovvero relativi alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici. Sono escluse le attività del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

Le agevolazioni sono rivolte agli under 46 che:

a) Siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni, o entro centoventi se residenti all’estero, dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;

b) non devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto;

c) non risultino gia’ titolari di attivita’ di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell’ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialita’.

d) (per i liberi professionisti): non risultano titolari di partita IVA , nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni

I soggetti possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni purche’ risultino gia’ costituiti, al momento della presentazione della domanda e comunque successivamente alla data del 21 giugno 2017, o si costituiscano, entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni in caso di residenza all’estero, dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria, nelle seguenti forme giuridiche:

a) impresa individuale;

b) societa’, ivi incluse le societa’ cooperative. I soggetti risultati beneficiari delle agevolazioni devono mantenere la residenza nelle regioni indicate per tutta la durata del finanziamento e le PMI risultate beneficiarie delle agevolazioni, devono mantenere, per tutta la durata del finanziamento, la sede legale e operativa nelle regioni indicate.

Tipologia di spese ammissibili:

a) opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attivita’ del soggetto beneficiario nel limite massimo del trenta per cento del programma di spesa;

b) macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;

c) programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;

d) spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività’ d’impresa nella misura massima del venti per cento del programma di spesa; sono ammissibili le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attivita’ finanziata. Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

Ciascun soggetto richiedente riceve un finanziamento fino ad un massimo di 50.000 euro.

Nel caso in cui l’istanza sia presentata da piu’ soggetti richiedenti, gia’ costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento e’ pari a 50.000 euro per ciascun soggetto richiedente fino ad un ammontare massimo complessivo di 200.000 euro.

Il finanziamento, a copertura del cento per cento delle spese ammissibili, e’ cosi’ articolato:

a) 35% per cento come contributo a fondo perduto erogato dal Soggetto gestore;

b) 65% per cento sotto forma di finanziamento bancario, concesso da istituti di credito assistito da un contributo in conto interessi erogato dal Soggetto gestore e dalla garanzia prestata dal Fondo di Garanzia per le PMI. Il finanziamento bancario e’ rimborsato entro otto anni dall’erogazione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento.

 

 

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Bonus investimenti nel Mezzogiorno: istruzioni per l’accesso

Con la circolare n. 34/E del 3 agosto 2016, l’Agenzia delle entrate ha fornito le istruzioni applicative dell’agevolazione bonus investimenti nel Mezzogiorno, introdotta dalla legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015, articolo 1, commi da 98 a 108), valida per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019, a favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Possono beneficiare del credito d’imposta tutti i soggetti titolari di reddito di impresa, a prescindere dalla forma giuridica assunta e dalla dimensione. In particolare sono ammesse le piccole, le medie e le grandi imprese, ai sensi della raccomandazione della Commissione UE n.2003/361/CE. La circolare n. 34/E/2016 ha chiarito che l’agevolazione spetta anche agli enti non commerciali con riferimento all’attività commerciale eventualmente esercitata.

Come espressamente previsto dalla norma, l’agevolazione non si applica ai soggetti che operano in determinati settori: industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Al riguardo, l’Agenzia delle entrate specifica che ai fini dell’individuazione del settore di appartenenza si tiene conto del codice attività, incluso nella tabella ATECO 2007, indicato nel modello di comunicazione approvato con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 24 marzo 2016, riferibile alla struttura produttiva presso la quale è realizzato l’investimento oggetto dell’agevolazione richiesta. Inoltre, sono escluse le imprese in difficoltà di cui alla comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01 del 31 luglio 2014.

La circolare n. 34/E/2016 specifica e mette in risalto la definizione di struttura produttiva intesa come singola unità locale o stabilimento ubicato nelle aree territoriali ammissibili in cui il beneficiario esercita l’attività d’impresa.

Il credito d’imposta spetta per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite della Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e nelle zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato di funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

In merito, la circolare chiarisce che le grandi imprese che effettuano investimenti in Molise, Sardegna e Abruzzo, esclusivamente nelle zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3 lett. c), del TFUE, possono accedere al credito solo a fronte di un “investimento iniziale a favore di una nuova attività economica nella zona interessata”.

Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratto di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente e a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

I beni oggetto di investimento devono essere strumentali. I beni inoltre devono essere nuovi. Sono quindi esclusi tutti i beni già utilizzati indipendentemente dal fatto che il cedente non sia né il produttore né il rivenditore. Può essere oggetto dell’agevolazione in esame anche il bene che viene esposto in show room ed utilizzato esclusivamente dal rivenditore al solo scopo dimostrativo.

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni agevolabili, eccedente gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta, riguardanti le medesime categorie dei beni d’investimento della stessa struttura produttiva, ad esclusione degli ammortamenti dei beni che formano oggetto dell’investimento agevolato. L’ammontare dell’investimento (lordo) ammissibile all’agevolazione è dato, per ciascun periodo agevolato e per ciascuna struttura produttiva, dal costo complessivo delle acquisizioni di macchinari, impianti e attrezzature varie ammissibili.

Ai fini della determinazione dell’investimento netto su cui calcolare il credito d’imposta, l’investimento lordo deve essere decurtato, come detto, degli ammortamenti fiscali dedotti nel periodo di imposta ad eccezione però di quelli dedotti in applicazione del super ammortamento, relativi ai medesimi beni appartenenti alla struttura produttiva nella quale si effettua il nuovo investimento.

Per gli investimenti realizzati mediante contratti di locazione finanziaria, rileva, ai fini del calcolo dell’agevolazione, il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni. Quindi, come espressamente previsto dalla norma, il costo non comprende le eventuali spese di manutenzione. Alcuna importanza può essere attribuito al prezzo di riscatto ed al canone periodico pagato dall’impresa.

Al valore dell’investimento netto agevolabile, per la determinazione della misura del credito spettante, devono essere applicate le percentuali di aiuto previste dalla norma pari al 20% per le piccole imprese, al 15% per le medie imprese e al 10% per le grandi imprese.

Le imprese interessate devono presentare, a partire dal 30 giugno 2016 e fino al 31 dicembre 2019, esclusivamente in via telematica, la comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, approvata con provvedimento del Direttore dell’Agenzia del 24 marzo 2016.

Il beneficiario può utilizzare il credito solo in compensazione, presentando il modello di pagamento F24 esclusivamente tramite il servizio telematico Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento. Il codice tributo da utilizzare allo scopo è il “6869”, istituito con la recente risoluzione n. 51/E/2016.

L’ammontare del credito utilizzato in compensazione, anche in più soluzioni, non può eccedere l’importo risultante dalla ricevuta dell’Agenzia delle entrate, pena lo scarto del modello F24.

Nella circolare n. 34/E/2016, l’Agenzia specifica che i beneficiari potranno utilizzare esclusivamente il credito d’imposta maturato, ossia il credito d’imposta concernente gli investimenti già realizzati al momento della compensazione.

Fonte Euroconference  giovedì 25 agosto 2016

 

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Misure per l’autoimprenditorialità – Nuove imprese a tasso zero

Sulla base dell’esperienza maturata nell’applicazione del principale strumento nazionale di sostegno alla realizzazione e all’avvio di nuove attività imprenditoriali di piccola dimensione, il decreto legislativo n. 185/2000 di cui Invitalia è il soggetto gestore, è stata introdotta dal legislatore una radicale modifica degli incentivi in favore dell’autoimprenditorialità di cui al Titolo I del citato decreto legislativo.

Per l’applicazione dell’intervento è stato adottato il nuovo regolamento con il decreto 8 luglio 2015 n. 140.

Le principali novità sono:

  • si rivolge non solo ai giovani fino a 35 anni, ma anche alle donne indipendentemente dall’età;
  • è applicabile non più nelle sole aree svantaggiate ma in tutto il territorio nazionale;
  • non prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto, ma solo la concessione di mutui agevolati a tasso zero, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro (per singola impresa);
  • possono presentare la domanda di accesso alle agevolazioni le imprese costituite al massimo da 12 mesi;
  • possibilità di presentazione della domanda anche da parte di persone fisiche che intendono costituire una società.

Sono agevolabili, fatti salvi alcuni divieti e limitazioni previsti dal regolamento comunitario sugli aiuti d’importanza minore, cosiddetti de minimis, le iniziative che prevedono programmi d’investimento non superiori a 1,5 milioni di euro relativi a:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo;
  • attività riconducibili anche a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti:
    • la filiera turistico-culturale (intesa come attività finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei servizi);
    • l’innovazione sociale (intesa come produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative).

Le agevolazioni sono concesse, sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, ai sensi e nei limiti del sopra citato regolamento de minimis, che prevede, in particolare, che le imprese possono beneficiare delle agevolazioni fino al limite massimo di 200 mila euro, tenuto conto di eventuali ulteriori agevolazioni già ottenute dall’impresa a titolo di de minimis nell’esercizio finanziario in corso alla data di presentazione dell’istanza e nei due esercizi finanziari precedenti.

L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari al 25% delle spese ammissibili complessive.

Con circolare direttoriale 9 ottobre 2015 n. 75445 sono stati definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa e della documentazione potranno essere presentate al Soggetto gestore a partire dal giorno 13 gennaio 2016.

Comunicato stampa 12 ottobre 2015

Con circolare direttoriale 28 ottobre 2015 n. 81080 è stato rettificato un mero errore materiale contenuto nella circolare del 9 ottobre 2015, n.75445.

Allegati:

Informazioni e contatti

Eventuali richieste di chiarimento potranno essere formulate al Soggetto gestore Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., con una delle modalità indicate alla paginawww.invitalia.it/site/new/home/contatti.html.

Il Soggetto gestore pubblicherà, inoltre, le risposte alle domande ricorrenti (Frequently Asked Questions – FAQ) in un’apposita sezione delle pagine del sito istituzionale www.invitalia.it dedicate alla misura.

Avvertenza sugli incentivi per l’autoimpego

In relazione alle richieste di informazioni, chiarimenti o altro che pervengono al Ministero dello sviluppo economico in merito alle agevolazioni previste dal Titolo II del decreto legislativo n. 185/2000 in favore dell’autoimpiego, si fa presente che tali agevolazioni non rientrano nelle competenze di questo Ministero, bensì in quelle del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al quale pertanto è necessario rivolgersi.

La competenza del Ministero dello sviluppo economico è limitata agli incentivi per l’autoimprenditorialità – “nuove imprese a tasso zero” – di cui al Titolo I, Capo 0I, del predetto decreto legislativo n. 185/2000.

 

 

Fonte: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/autoimprenditorialita

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